Visita di Takayama in shinkansen

Oggi è il grande giorno. Arrivo in anticipo in stazione, un po' per paura di non trovare il binario giusto e un po' per avere del tempo per fotografare qualche shinkansen in attesa di partire. I treni in Giappone sono famosi per la loro puntualità; non serve arrivare al binario tanto tempo prima e molte volte partono con distanze di pochi minuti che c'è il rischio di prendere il treno sbagliato. E' sempre bene pertanto guardare sullo schermo il numero di treno e la destinazione finale con le soste intermedie. Il mio Shinkansen, Hinari 503,  partirà da Tokyo alle ore 7.33 e impiegherà un'ora e mezza per arrivare a Nagoya.

shinkansen tokyo takayama

shinkansen tokyo takayama

L'interno di un Shinkansen è molto comodo, alcuni posti a sedere si possono persino girare in direzione di marcia! Per le valigie invece c'è poco spazio e, soprattutto per quelle più grandi, l'unica soluzione è metterle sopra al posto a sedere. Non appena partiti faccio conoscenza con un signore seduto sul posto accanto al mio e chiacchieriamo un po' sulle differenze tra Europa e Giappone; mi dice inoltre che in Giappone si studia molto l'inglese ma per timidezza tante volte si preferisce dire di non saperlo parlare. Durante il tragitto ho avuto modo di vedere il Monte Fuji in tutto il suo splendore! Cielo azzurro, nessuna nuvola e la cima ricoperta di neve. Uno spettacolo.
Il treno arriva puntualissimo a Nagoya e, dopo venti minuti, prendo la coincidenza con un treno locale per Takayama. Il tragitto è molto spettacolare, iniziano a vedersi le prime montagne e addirittura la neve!

Scendo puntualissimo a Takayama, alle 12.13 in punto! Mi dirigo subito verso la biglietteria dove yuko dovrebbe aspettarmi ma, dopo pochi passi,  la trovo già al binario. Fa sempre un certo effetto incontrarsi con una persona che non vedi da tantissimo tempo. Ancor peggio se questa persona abita nell'altra parte del pianeta. Nonostante ci si possa scrivere spesso,  le possibilità di incontrarsi abitando così lontano sono pochissime. Nel nostro caso però la costanza è stata premiata.
Con la sua macchina partiamo verso il centro di Takayama e, dopo aver trovato parchegggio, iniziamo a visitare la città. Takayama è forse la città che mi è piaciuta meno. Non che sia brutta, anzi, il problema è che c'è poco da vedere. Cuore della città è il quartiere Sannonmachi, una strada perfettamente intatta con case del periodo Edo dove ci sono negozi di specialità locali (dolci...) e fabbriche di sakè. Girando con una persona del posto è tutto molto più semplice: non ci si perde, non c'è  bisogno di chiedere informazioni e si scoprono cose che altrimenti le avresti ignorate. a cominciare dai cesti rotondi di cedro fuori dai negozi che riconoscono le distillerie di sakè.

takayama

strada di takayama

Visitiamo poi la residenza storica dei governatori. Conosciuto con il nome di Takayama Jinya, era da qui che venivano emesse le dichiarazioni ufficiali e dove venivano riscosse le tasse:

visita di Takayama

Takayama dista circa tre ora d'auto dalla casa di Yuko. Prima di partire Yuko mi porta in un negozio dove si producono dolci. Niente di strano fino a qui. L'unico particolare è che i clienti devono produrre i dolci! Si, con soli cinque euro si hanno a disposizione un forno, delle pinze e della pasta da far cuocere. Alla fine verrà assegnato un voto e si potrà portare a casa i dolci appena preparati all'interno di una comoda confezione. Io ho preso un voto pessimo ma ho la giustificazione che le spiegazioni erano in giapponese....

cosa fare a takayama

cosa fare a takayama

Lasciamo Takayama e, attraverso una strada panoramica, attaversiamo un passo di montagna con un paesaggio davvero impressionante. Di neve qui ne è caduta tanta quest''inverno e si vede:

montagne giapponesi

montagne giapponesi

montagne giapponesi
Durante il tragitto Yuko mi racconta di quello che ha fatto in tutti questi anni, dell'università e del suo nuovo lavoro; inoltre mi dice che a casa ci saranno due suoi nipotini ad attendermi e che staranno da lei durante il mio soggiorno.
Arriviamo a Nanto-Shi ormai già buio. La casa è tipicamente giapponese, bisogna togliersi subito le scarpe all'ingresso e poi attraverso un corridoio fatto di porte scorrevoli si entra in cucina dove c'è ad attendermi tutta la famiglia: mamma (Keiko), papà (Yoshiaki), nonna (Yasuko) e i due nipotini di sette e nove anni (Ryoga e Kosei). Visto l'orario la madre ci ha preparato una cena veloce: zuppa e riso; mangiamo in salotto in un tavolo basso e senza sedie. Ridono tutti nel vedermi mangiare con i bastoncini e mi offrono una forchetta cosa che io gentilmente rifiuto perchè prima o poi riuscirò ad imparare!

Yuko mi fa notare che i due bambini sono tutti ansiosi perchè volevano fare il bagno nella vasca con me. A mio stupore scopro che l'acqua della vasca viene cambiata una volta la settimana e che molto spesso il bagno avviene in comune diventando un momento di riunione familiare. Per fortuna Yuko capisce subito che la cosa mi avrebbe messo in imbarazzo e così mi immergo da solo nella vasca con acqua calda dal color verde! Pensare che tutti fanno il bagno in quell'acqua fa un certo che; per fortuna  però prima di entrare bisogna lavarsi accuratamente sedendosi in uno sgabello di legno e utilizzando un catino sempre di legno per sciacquarsi.

Finito il rito del bagno i genitori mi chiedono a che ora vado a letto di solito a casa. Vedo uno sguardo di terrore nei loro occhi quando gli rispondo le undici e mezza di sera! Capisco allora che in Giappone si va a letto molto presto, verso le nove e mezza circa. Riesco a riparare dicendogli che sono stanco  morto e che non vedo l'ora di andare a dormire. Con un sorriso mi augurano tutti una buona notte e fissiamo la sveglia per il giorno dopo alle... sei del mattino!!!!

Anche la camera da letto è tipicamente giapponese: tavolino basso, porte di carta scorrevoli su tutti i lati della camera e.... senza letto. Ebbene si, il letto non c'è. qui utilizzano il Futon, un materasso pieghevole utilizzato al posto del letto. Non avrò comunque problemi ad addormentarmi, con la stanchezza accumulata oggi potrei dormire ovunque!
Ancora non mi hanno detto dove andremo domani, sarà una sorpresa.



3 commenti:

  1. Sto leggendo tutto il tuo racconto sul Giappone (posto a me molto caro) ma qui devo per forza commentare! Che esperienza speciale, vivere in una casa giapponese. Un po' ti invidio, anche se io mi sarei sentita molto a disagio :) L'accoglienza estremamente cordiale, la disponibilità della famiglia. In questo un pochino ci assomigliamo, tra italiani e giapponesi, no? (Pur con abitudini completamente diverse...) Il bagno giapponese l'ho provato in un ryokan, la vasca me la riempiva la padrona di casa e io avevo paura di non essere mai abbastanza pulita per immergermi. Che nostalgia.

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    1. eheh io quella del bagno l'ho capita alla fine.. pensavo fosse una vasca da bagno normale invece no :)

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  2. what an experience. the japanese really have an interesting culture and way of living.

    halfwhiteboy

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